Qualunque sia la ragione per cui si decida di vendere casa, certamente si tratta di un atto complesso, che richiede tempo ed attenzione, per questo è sempre utile affidarsi ad un’agenzia immobiliare. Chi acquista deve sapere esattamente da chi sta acquistando, ma anche che cosa sta acquistando. Per questo, come spiegato di seguito, possiamo suddividere i documenti necessari due categorie principali, ovvero quelli che identificano il venditore e quelli che forniscono tutte le informazioni sullo stato di fatto e di diritto dell’immobile. Vediamo nel dettaglio quali sono. Quali documenti servono per identificare il venditore. Prima di tutto il venditore deve raccogliere i documenti che sono utili sia all’acquirente, per valutare la serietà della controparte, che al notaio per la redazione del rogito, e cioé quelli che identificano il venditore e la sua situazione economico patrimoniale. Quindi carta d’identità in corso di validità, in alternativa il passaporto o la patente di guida, codice fiscale, certificato di residenza. Se il venditore è straniero deve invece produrre il permesso di soggiorno. Nel caso in cui il venditore sia coniugato occorre l’estratto dell’atto di matrimonio, la copia dell’atto da cui risulta il regime scelto (comunione o separazione dei beni) o la presenza di un fondo patrimoniale. Il venditore convivente deve invece produrre il certificato di unione civile. Può però anche accadere che il venditore sia separato o divorziato. In questo caso deve produrre la sentenza di divorzio, il provvedimento che ha dichiarato la separazione giudiziale o quello che ha omologato la consensuale. Vanno anche documentati con la produzione dei relativi certificati, lo stato di vedovanza, celibato o nubilato. Documenti relativi alle condizioni dell’immobile. A questi documenti vanno aggiunti quelli che rappresentano l’immobile in vendita. Possono essere il rogito notarile di acquisto accompagnato dalla nota di trascrizione, oppure la dichiarazione di successione o la copia del verbale di pubblicazione del testamento accompagnati da certificato di morte del precedente proprietario in caso di bene ereditato. Ci sono poi i documenti più tecnici, di cui il venditore deve essere in possesso, come i titoli abilitativi, la planimetria catastale, la visura storica, i provvedimenti edilizi e urbanistici che si riferiscono all’immobile in vendita, la copia del certificato di agibilità/abitabilità, l’attestato di prestazione energetica APE. Succede anche che l’immobile in vendita non sia completamente “libero” da pesi o diritti di terzi. In questo caso il venditore deve procurarsi la documentazione attestante questa situazione. Un esempio: se l’immobile è gravato da ipoteca serve la copia del contratto di mutuo in base al quale è stato iscritta la garanzia ipotecaria, la ricevuta che attesta l’estinzione del finanziamento o l’ ultimo bollettino pagato ed eventualmente la copia dell’atto del notaio con cui è stato dato il consenso per la cancellazione. Se invece l’immobile è locato, occorrerà il contratto di locazione, verificando in questi caso se esistono cause di prelazione. Per finire la delibera dell’amministratore, che attesta l’avvenuto pagamento delle spese condominiali e la presenza di eventuali spese straordinarie o liti già deliberate dall’assemblea ed il regolamento condominiale, ove esistesse. Quando il venditore è una società. Se il venditore è una società, servirà invece produrre l’atto costitutivo, il documento identificativo e il codice fiscale del legale rappresentante, l’eventuale delibera che gli ha conferito il potere di vendita e la denominazione legale, la sede, il codice fiscale e la partita Iva, il certificato d’iscrizione al Registro imprese. |
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