Con la Guida per l'acquisto della casa, aggiornata a Settembre 2022, l'Agenzia delle Entrate fornisce ulteriori chiarimenti sulle principali regole da seguire nell' acquistare una casa, in modo da poter "usufruire" tutti i benefici previsti dalla legge (imposte ridotte, limitazione del potere di accertamento di valore...), compreso il bonus under 36 e di svolgere con serenità un momento così importante. La guida per l'acquisto della casa è rivolta agli acquirenti persone fisiche e si riferisce sia alle compravendite tra privati che a quelle tra imprese e privati. Iscriviti alla NEWS LETTER e ricevi gratuitamente la Guida Acquisto Casa imposte e agevolazioni Settembre 2022 Agenzia Entrate L’accettazione di tacita eredità è un tema da conoscere a fondo quando viene meno un parente, soprattutto quando questo oltre a lasciare dei beni mobili e immobili potrebbe lasciare anche dei debiti. In questo caso l’erede ha la possibilità di accettare o meno l’eredità, in base a svariati elementi tra cui la convenienza economica. Che cos’è l’accettazione tacita di eredità? L’accettazione tacita dell’eredità è una delle scelte che si possono esibire nel momento in cui un soggetto si trova a diventare erede di un patrimonio. Due le opzioni:
Inoltre, è opportuno ricordare che l’accettazione tacita eredità con più eredi non prevede che tutti procedano nella stessa maniera: alcuni di essi possono accettare, mentre alti rifiutare o attendere l’inventario. La dichiarazione di successione e accettazione tacita Quando un soggetto decide di procedere con la tacita accettazione dell'eredità è possibile procedere con la dichiarazione di successione che può includere chiaramente più eredi e tutti i soggetti coinvolti attraverso il testamento olografo. D’altra parte, è opportuno ricordare che la dichiarazione di successivo e il conseguente pagamento delle imposte non sono tuttavia un modo certo e univoco per esprimere l’accettazione dell’eredità in quanto questi documenti hanno una mera valenza fiscale e non hanno alcun valore dal punto di vista civilistico (si ricorda che l’accettazione tacita viene regolamentata tata dall’art 476 del Codice Civile). La trascrizione dell'accettazione tacita di eredità Affinché l’accettazione tacita di eredità sia valida è quindi necessario rivolgersi ad un notaio che può predisporre la trascrizione dell’accettazione tacita dell’eredità e può essere sottoscritto entro 20 anni dalla morte del defunto, sebbene sia preferibile procedere con tempestività. Secondo la Legge italiana, la trascrizione di accettazione tacita eredità senza notaio non è possibile e non ha validità. Analogamente, la trascrizione di tacita eredità dopo 20 anni è comunque obbligatoria. Quanto costa l’accettazione tacita di eredità? I costi da sostenere per la dichiarazione dell’accettazione di tacita eredità possono variare dai 300€ ai 500€. Inoltre, bisogna aggiungere la parcella del notaio che si occupa della produzione della documentazione e della registrazione del documento. Accettazione tacita di eredità per vendita dell'immobileUn risvolto interessante e frequente da considerare quando si parla di accettazione di tacita eredità riguarda la vendita di immobili. Accade spesso infatti che il defunto fosse in possesso di uno o più immobili che gli eredi non vogliono mantenere per svariate ragioni, tra cui la sostenibilità economica. Per quanto, infatti, si possa essere legati alla dimora dei genitori o del parente scomparso, nella maggior parte dei casi è difficile che gli eredi decidano di tenere l’immobile, a meno che non adibiscano ad affitto o a fissa dimora. Pertanto, l’accettazione tacita dell’eredità per la vendita immobiliare diventa un aspetto da non trascurare: è necessario quindi predisporre la documentazione necessaria in modo tale che, secondo gli accordi di vendita, si possa procedere prima con l’atto di vendita e poi con l’incasso della somma conseguente. È opportuno ricordare che non è possibile procedere con l’atto di vendita di un immobile se manca la trascrizione dell’accettazione tacita eredità: è quindi nell’interesse degli eredi seguire questo iter per poter godere dei vantaggi economici della vendita. Come evitare l'accettazione tacita dell'eredità Prima di tutto è opportuno ricordare che non è obbligatorio accettare l’eredità di un parente, ma è necessaria invece la trascrizione eseguita da un notaio. Per evitare l’accettazione tacita dell’eredità è quindi necessario prima di tutto valutare i casi in cui possa essere conveniente o necessario farlo:
FONTE ed altre info: https://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2022/10/26/165172-accettazione-tacita-eredita-tutto-quello-che-devi-sapere Con la Guida per l'acquisto della casa, aggiornata a maggio 2022, l'Agenzia delle Entrate fornisce ulteriori chiarimenti sulle principali regole da seguire nell' acquistare una casa, in modo da poter "usufruire" tutti i benefici previsti dalla legge (imposte ridotte, limitazione del potere di accertamento di valore...) e di svolgere con serenità un momento così importante. La guida per l'acquisto della casa è rivolta agli acquirenti persone fisiche e si riferisce sia alle compravendite tra privati che a quelle tra imprese e privati. Sei proprietario di un immobile in locazione e vuoi affittarlo in sicurezza?
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Questo valore raffigura la base imponibile essenziale per calcolare alcune tasse sugli immobili in Italia (IMU e la TARI ad esempio). Nel mondo immobiliare serve per conoscere quali sono gli importi delle tasse ed imposte che devono essere versate da parte di chi possiede quel specifico immobile. Categoria A/2 si fa riferimento a "Abitazioni di tipo civile. Unità immobiliari appartenenti a fabbricati con caratteristiche costruttive, tecnologiche e di rifiniture di livello rispondente alle locali richieste di mercato per fabbricati di tipo residenziale.", Categoria A/3 vale per "Abitazioni di tipo economico. Unità immobiliari appartenenti a fabbricati con caratteristiche di economia sia per i materiali impiegati che per la rifinitura, e con impianti tecnologici limitati ai soli indispensabili". Questa azione è disciplinata dall'art. 1492 c.c., in tema di vizi della cosa venduta. La norma di riferimento così recita: "Nei casi indicati dall'articolo 1490 il compratore può domandare a sua scelta la risoluzione del contratto ovvero la riduzione del prezzo , salvo che, per determinati vizi, gli usi escludano la risoluzione. La scelta è irrevocabile quando è fatta con la domanda giudiziale. Se la cosa consegnata è perita in conseguenza dei vizi , il compratore ha diritto alla risoluzione del contratto; se invece è perita per caso fortuito o per colpa del compratore, o se questi l'ha alienata o trasformata, egli non può domandare che la riduzione del prezzo". Come per l'art. 1489 cod. civ., anche nella garanzia per i vizi della cosa venduta il compratore può scegliere fra la risoluzione del contratto e la riduzione del prezzo". Come per l'art. 1489 cod. civ., anche nella garanzia per i vizi della cosa venduta il compratore può scegliere fra la risoluzione del contratto e la riduzione del prezzo. Normalmente spetta a lui questa scelta perché è il soggetto danneggiato. Qualunque sia la ragione per cui si decida di vendere casa, certamente si tratta di un atto complesso, che richiede tempo ed attenzione, per questo è sempre utile affidarsi ad un’agenzia immobiliare. Chi acquista deve sapere esattamente da chi sta acquistando, ma anche che cosa sta acquistando. Per questo, come spiegato di seguito, possiamo suddividere i documenti necessari due categorie principali, ovvero quelli che identificano il venditore e quelli che forniscono tutte le informazioni sullo stato di fatto e di diritto dell’immobile. Vediamo nel dettaglio quali sono. Quali documenti servono per identificare il venditore. Prima di tutto il venditore deve raccogliere i documenti che sono utili sia all’acquirente, per valutare la serietà della controparte, che al notaio per la redazione del rogito, e cioé quelli che identificano il venditore e la sua situazione economico patrimoniale. Quindi carta d’identità in corso di validità, in alternativa il passaporto o la patente di guida, codice fiscale, certificato di residenza. Se il venditore è straniero deve invece produrre il permesso di soggiorno. Nel caso in cui il venditore sia coniugato occorre l’estratto dell’atto di matrimonio, la copia dell’atto da cui risulta il regime scelto (comunione o separazione dei beni) o la presenza di un fondo patrimoniale. Il venditore convivente deve invece produrre il certificato di unione civile. Può però anche accadere che il venditore sia separato o divorziato. In questo caso deve produrre la sentenza di divorzio, il provvedimento che ha dichiarato la separazione giudiziale o quello che ha omologato la consensuale. Vanno anche documentati con la produzione dei relativi certificati, lo stato di vedovanza, celibato o nubilato. Documenti relativi alle condizioni dell’immobile. A questi documenti vanno aggiunti quelli che rappresentano l’immobile in vendita. Possono essere il rogito notarile di acquisto accompagnato dalla nota di trascrizione, oppure la dichiarazione di successione o la copia del verbale di pubblicazione del testamento accompagnati da certificato di morte del precedente proprietario in caso di bene ereditato. Ci sono poi i documenti più tecnici, di cui il venditore deve essere in possesso, come i titoli abilitativi, la planimetria catastale, la visura storica, i provvedimenti edilizi e urbanistici che si riferiscono all’immobile in vendita, la copia del certificato di agibilità/abitabilità, l’attestato di prestazione energetica APE. Succede anche che l’immobile in vendita non sia completamente “libero” da pesi o diritti di terzi. In questo caso il venditore deve procurarsi la documentazione attestante questa situazione. Un esempio: se l’immobile è gravato da ipoteca serve la copia del contratto di mutuo in base al quale è stato iscritta la garanzia ipotecaria, la ricevuta che attesta l’estinzione del finanziamento o l’ ultimo bollettino pagato ed eventualmente la copia dell’atto del notaio con cui è stato dato il consenso per la cancellazione. Se invece l’immobile è locato, occorrerà il contratto di locazione, verificando in questi caso se esistono cause di prelazione. Per finire la delibera dell’amministratore, che attesta l’avvenuto pagamento delle spese condominiali e la presenza di eventuali spese straordinarie o liti già deliberate dall’assemblea ed il regolamento condominiale, ove esistesse. Quando il venditore è una società. Se il venditore è una società, servirà invece produrre l’atto costitutivo, il documento identificativo e il codice fiscale del legale rappresentante, l’eventuale delibera che gli ha conferito il potere di vendita e la denominazione legale, la sede, il codice fiscale e la partita Iva, il certificato d’iscrizione al Registro imprese. Tra i costi legati ad una compravendita ci sono anche quelli connessi alla sua tassazione. Se, ad esempio, compri da un privato un appartamento, senza alcuna agevolazione, devi considerare un'aliquota piuttosto elevata. Bisogna, infatti, versare la tassa di registro del 9%, cui aggiungere l'imposta ipotecaria e catastale (€ 200,00 cadauna). Nello specifico, la prima non può essere inferiore a mille euro e il notaio la calcola utilizzando il sistema del prezzo cioè dal valore del cespite (9% della rendita catastale, rivalutata del 5% e moltiplicata per il coefficiente 120). L'importo in questione si riduce, sensibilmente, nel momento in cui si tratta di una prima casa. Ad esempio se una coppia che, senza essere già proprietaria di un immobile, nemmeno pro quota, acquista un trilocale dai precedenti proprietari. Nello specifico, oltre alla riduzione delle imposte ipotecaria e catastale (€ 50,00 cadauna), l'imposta di registro è fissata al 2%. Quest'ultima si quantifica in proporzione alla rendita del bene, sempre rivalutata del 5%, ma stavolta moltiplicando per il coefficiente 110. (è sempre dovuto, però, un versamento minimo di mille euro). Quindi, le agevolazioni in esame sono effettivamente convenienti per l'acquisto della prima casa. Requisiti: Esclusione delle categorie catastali A/1 - A/8 - A/9 ; Trasferimento della residenza entro diciotto mesi dalla data dell'atto; Mantenerne la proprietà per almeno cinque anni; In caso di vendita entro cinque anni, per non andar incontro a sanzioni, il contribuente ha la possibilità di comprare un'altra abitazione entro un anno dal termine dalla data dell'atto notarile di compravendita. |
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